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Torre Roca Vecchia

Nel Comune di Melendugno, nell’omonima località, si erge Torre Roca Vecchia a pochi metri dal mare e a un’altitudine di 6 metri. Il rudere è stato recuperato.

Foto di Alfonso Zuccalà.

Torre Roca Vecchia si erge su un piccolo isolotto, nei pressi di Roca, rinomata località per gli importanti scavi archeologici e per la presenza della famosa Grotta della Poesia, meta turistica soprattutto d’estate. Immersa nella bellezza di questo tratto di costa caratterizzato da un mare cristallino, la torre comunicava a sud con Torre dell’Orso e a nord con Torre San Foca, entrambe molto simili per caratteristiche. In passato era conosciuta anche come “Torre di Maradico”, termine corrispondente alla dizione dialettale di “malarico”, che sta ad indicare la natura umida e paludosa della zona circostante. 

La Storia

Si racconta che nel XIV secolo, il conte Gualtiero di Brienne decise di edificare in questo luogo una cittadella fortificata, attratto della sua posizione strategica, e la chiamò Roche, da cui Roca. Gli abitanti di Roca (Vecchia) dopo l’assedio di Otranto del 1480, fuggirono da questo luogo e fondarono il piccolo villaggio di Roca Nuova. Numerose abitazioni furono abbandonate alla ricerca di rifugi più sicuri anche nell’entroterra. Quando la torre fu edificata nel 1568, la città medievale era già da tempo abbandonata e in rovina.

Fu costruita dal maestro Giovanni Tommaso Garrapa al quale fu ordinato che i lavori terminassero entro sei mesi a partire dal 15 aprile 1568 e che si attenesse, come da prassi, al progetto del Regio ingegnere Giovanni Tommaso Scala. Di fatto, la costruzione della torre dopo varie vicende fu ultimata solo molto tempo dopo dal fratello, Giovanni Angelo e fu saldata dalla Regia Corte il 2 giugno 1583. Nel 1576 Antonio Tamiano, procuratore dell’Università di Roca, la munì di un moschetto da una libbra, ricevuto dal sindaco di Lecce.

Nel 1639, il torriero Agostino Lopes a causa dell’età avanzata, rinunciò alla sua carica in favore di Carlo Viglialovos figlio di Giovanni, un milite del Castello di Lecce: “Lo spagnolo Agostino Lopes, caporale della torre di Roca vecchia, non potendo più attendere al servizio della torre, per la sua età di circa 80 anni, il 1° maggio 1639 rinuncia alla sua carica in favore di Carlo Viglialovos, figlio del fu Giovanni già milite del R. Castello di Lecce. Carlo è abile al servizio, essendo stato per molti mesi istruito da Agostino.” (Cosi, 1989).

La torre è indicata in tutta la cartografia antica a partire dal XVI secolo, inizialmente coi nomi di “Torre di punta Rocca Vecchia” o “Torre de Voga” ed è presente negli Elenchi del Vicerè del 1569. Essa rimase attiva per circa due secoli. All’inizio del XIX secolo fu censita in cattivo stato e nel 1842 risultava abbandonata perché diroccata. Il rudere è stato recentemente oggetto di importanti interventi di consolidamento.

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La Struttura

Torre Roca Vecchia è un bellissimo esempio di torre tipica del Regno nonostante il suo stato attuale di rudere. Molto simile per caratteristiche alle vicine Torre dell’Orso e Torre San Foca anche dal punto di vista dei materiali adottati, la sua struttura troncopiramidale a pianta quadrata, ospita al piano terra una grande cisterna un tempo utilizzata per la raccolta dell’acqua. Il primo piano è costituito dal vano abitabile e vi era anche un camino. L’ingresso era raggiungibile con scale a pioli mobili.

Sono crollati, del piano agibile lato monte nord, parte del tetto e due pareti adiacenti. Rimangono tuttora tracce del coronamento di caditoie a filo dei paramenti e una finestra originale. In lato mare, sono distinguibili i barbacani in controscarpa. Il materiale calcareo che la costituisce è pesantemente deteriorato ma il recente intervento di restauro ha fortunatamente messo in sicurezza la struttura.

Luca Candito.
Piero Maraca.

Dove si trova: https://goo.gl/maps/FkuU4QPqVdvwe5Fw7

Bibliografia:

Cosi, G. (1989). Torri Marittime di Terra d’Otranto. Galatina: Congedo Editore.

De Salve, C. (2016). Torri Costiere. La Difesa delle Coste del Salento al Tempo di Carlo V. Galatina: Editrice Salentina.

Ferrara, C. (2009). Le Torri Costiere della Penisola Salentina. Sentinelle di Pietra a Difesa del Territorio. Castiglione: Progeca Edizioni.

Visit Melendugno (2020). Area archeologica di Roca Vecchia. Link: https://www.visitmelendugno.com/dettaglio/punti-interesse/storia-e-cultura/area-archeologica-di-roca-vecchia/

Wikipedia (2020). Roca Vecchia. Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Roca_Vecchia

Torre del Sasso

Nel Comune di Tricase, in località Serra del Mito, si erge Torre del Sasso a 400 metri dal mare e a un’altitudine di circa 110 metri. Il maestoso rudere, in parte crollato, versa in stato di abbandono.

Foto di Daniele Met Photography

Torre del Sasso è un imponente rudere, parzialmente crollato, che si erge isolato in una posizione mozzafiato, nella Serra del Mito, su di un alta roccia da cui prende il nome. La torre comunicava visivamente con Torre Porto di Ripa a nord e con Torre Porto di Tricase a sud. Inoltre, da questa strategica posizione è possibile osservare Torre Palane e Torre Nasparo, entrambe a sud.

La Storia

La vediamo citata in alcuni atti di fine XVI secolo dove sono annotati i compensi per i servizi a torrieri e cavallari. La stessa, inoltre, è presente in alcuni documenti e in tutta la cartografia antica sempre con il nome “Torre del Sasso” (De Salve).

Giovanni Cosi (1989) riporta degli interessanti documenti tratti dall’Archivio di Stato di Napoli:

“L’Università di Tricase, il 4 maggio 1584 nomina due procuratori per riscuotere presso il Percettore quanto da essa già pagato, per primi quattro mesi dell’anno, al caporale ed ai soci della torre Sasso sita nel territorio dell’Abbazia de lo Mito.”

“Lo spagnolo Andrea Dos, caporale della torre del Sasso, Matteo Coti di Tricase e Lupo Antonio Mellacca di Caprarica del Capo, soci e custodi, il 10 giugno 1588 ricevono dal cassiere dell’Università, il notaio Micetto Micetti, il salario per i primi quattro mesi dell’anno.”

“Il caporale della torre Francesco Cesario ed il custode Didaco Salcedo il 10 marzo 1608 costituiscono un procuratore per riscuotere dal Percettore il salario dei mesi passati.”

“Capitoli del contraendo matrimonio tra il caporale Francesco Cesario e Margherita Martines vengono stipulati il 26 febbraio 1609.”

“Il sindaco di Tricase Antonio Simeone, il 6 maggio 1614, rilascia procura a Giovanni Dana per il prelievo della polvere (per la quale l’Università viene tassata) per munizione della Torre.”

“Il sindaco di Tricase Giulio Cesare Micetto il 16 settembre 1618 rilascia procura a Gaspare Brizio per farsi rimborsare dal Percettore 13 ducati e mezzo che l’Università ha già pagato al caporale Francesco Cesario ed al custode Angelo Zezza, per i tre mesi trascorsi.”

Attualmente di proprietà demaniale, c’è stato negli ultimi anni un fortissimo interesse da parte di alcuni cittadini che si sono attivati per la salvaguardia di questo patrimonio, tuttora in grave rischio di crollo. In particolare, da sottolineare il contributo del gruppo ASD MTB Tricase.

Nell’ottobre 2021 finalmente, come riportato anche dalla testata locale il Gallo, è stato finanziato il progetto di puntellamento di Torre del Sasso, un importantissimo primo intervento che permetterà di mettere in sicurezza e conservare la torre nello stato attuale in attesa di un progetto di recupero definitivo.

Aggiornamenti da BelPaese, 23 settembre 2022:

Nel maggio 2023 sono stati avviati i lavori di puntellamento e messa in sicurezza della torre, nell’attesa di fondi per un vero e proprio restauro. Ringraziamo l’Associazione ASD MTB Tricase, da sempre attenta e attiva in merito alla salvaguardia della torre per la seguente foto.

Cronologia:

1583: Torriero Caporale Garcia Domingo.
1592: Torriero Caporale Fabiano Agostino.
1609: Torriero Caporale Cesario Francesco.
1727: Torriero Caporale Pisano Fortunato
1777: Custodita dagli Invalidi (associazione).
1825: Censita in cattive condizioni.
1842 Abbandonata perché “in parte diruta”.
1975: Fotografia di Vittorio Faglia (in basso).
1990 Circa: fotografia a colori (in basso).
Vittorio Faglia (1978)

La Struttura

Mettendo a confronto queste due foto è evidente il grave crollo che ha interessato la facciata sud della torre. La foto sulla sinistra (di ASD MTB Tricase) risale anni ’80.

Le seguenti immagini (a sinistra, foto di Davide Marra e a destra TorredelSasso, Instagram) mettono in luce alcuni dettagli architettonici.

Rispetto alle vecchie fotografie da noi riportate, oggi rileviamo un’ulteriore declino. Difatti, metà della torre è interamente crollata. Nonostante ciò, il suggestivo rudere custodisce immutato il suo fascino antico. Torre del Sasso è una torre con base troncopiramidale lievemente scarpata, sulla quale si erge in verticale il corpo parallelepipedo del piano agibile. Nella parte inferiore vi era la cisterna. Nella parte agibile, da alcune finestre, i torrieri scrutavano le coste. Rimane ancora intatta una di queste finestre nella parte di torre ancora superstite, quella che guarda a nord, verso Castro. Il lato che guarda sud invece è ormai ridotto in macerie.

É tuttora possibile ammirare alcuni particolari dell’interno del piano agibile che presentava un unico ambiente con volta a botte semplice. Non vi sono segni leggibili di caditoie e la torre è priva di toro marcapiano. Probabilemte, secondo il Faglia, ci fu in tempi lontani, un rifacimento dei paramenti esterni.

Il corpo parallelepipedo, su base troncopiramidale, presenta spigoli in pietra a conci regolari mentre le pareti sono invece composte da pietre irregolari. É visibile il colatoio del tetto che collegava lo scarico dell’acqua alla cisterna, oggi scoperta e visibile dal piano agibile.

A sinistra, la torre ancora “integra” come si presentava negli anni ’70, tratta dal libro di Vittorio Faglia (vedesi bibliografia). A destra, un’ulteriore fotografia di un autore sconosciuto.

A sinistra, un dettaglio del colatoio come visto dal Faglia neglia anni ’70. Nella foto a destra, un dettaglio della cisterna (foto di Marco Rizzo, 2020).

Torre del Sasso vista da Giovanni Cosi nel 1989

Torre del Sasso oggi

Foto di Daniele Met Photography
Foto di Daniele Met Photography

Torre del Sasso vista dall’alto

Dal canale Youtube di Gianluca Rizzo

Dove si trova: https://goo.gl/maps/qzdGYqpkhUnrCmUZA

Bibliografia:

Cosi, G. (1989). Torri Marittime di Terra d’Otranto. Galatina: Congedo Editore.

De Salve, C. (2016). Torri Costiere. La Difesa delle Coste del Salento al Tempo di Carlo V. Galatina: Editrice Salentina.

Faglia, V. & Bruno, F. (1978). Censimento delle Torri Costiere nella Provincia di Terra d’Otranto. Roma: Istituto Italiano dei Castelli.

Ferrara, C. (2009). Le Torri Costiere della Penisola Salentina. Sentinelle di Pietra a Difesa del Territorio. Castiglione: Progeca Edizioni.

Telerama (2018). Crolla la Torre del Sasso, intervengono i pompieri: Sos dalle associazioni per salvarla. Link: http://www.trnews.it/2018/06/10/crolla-la-torre-del-sasso-intervengono-i-pompieri-sos-dalle-associazioni-per-salvarla/218993

Il Gallo (2021). Finanziamento puntellamento Torre del Sasso. Link: https://www.ilgallo.it/dai-comuni/tricase/tricase-finanziato-puntellamento-torre-del-sasso/