Torre Rinalda, il cui rudere è stato recuperato, si erge nel Comune di Lecce, sul livello del mare.

Torre Rinalda comunicava visivamente a nord con Torre Specchiolla e a sud con Torre Chianca. Ormai quasi a ridosso del mare per via dell’erosione del litorale sabbioso, la torre ha dato il nome all’omonima località balneare sviluppatasi attorno, oggi marina di Lecce. É presente in tutta la cartografia a partire dal XVII secolo, col nome di “Torre della Rinalda”.
La Storia
La costruzione di Torre Rinalda fu opera del maestro costruttore Nicola Saetta di Lecce, come testimoniato da un documento del 2 ottobre 1567, citato dal Cosi (1989) e dal De Salve (2016), che riporta dei 200 ducati che Saetta ricevette dalla Regia Camera per la costruzione della stessa.
Riporta a riguardo il Cosi (1989): “Il maestro Nicola Saetta di Lecce, in virtù di lettere spedite dalla R. Camera il 9 settembre 1567 (In litterarum Curie 40 N. 207) e di mandato spedito il 27 dello stesso mese dal marchese di Capurso, il 2 ottobre 1567 riceve dal Percettore 200 ducati a buon conto per la costruzione di tre torri, nelle marine di Lecce e Squinzano, nei luoghi detti Raynalda, Vienneri e la Chianca.”
Tra gli altri documenti citati dal Cosi vi sono i seguenti:
“Andrea Perefuan, nominato caporale della torre Rinalda dal vicere Alfonso Pimentel y Herrera con lettere patenti spedite da Napoli il 31 maggio 1607 (Reg. tas in Patentium 1° turrium f.° 49), il 9 agosto 1608 si dimette dall’incarico essendo da molti mesi ammalato nella torre.”
“Giovanni Vincenzo Rucco di Nardò, caporale della torre di Rinalda, e Angelo Zacheo di Martano, caporale della torre dello Scorzone (S. Caterina), il 1° agosto 1609 si scambiano le torri (con richiesta di R. Assenso), perché a nessuno dei due è favorevole il clima della torre finora occupata.”
Torre Rinalda fu censita in buone condizioni nel 1825 e risultava ancora in uso dalla Guardia Doganale nel 1842. Fu restaurata nel 2001 perché gravemente danneggiata dai fenomeni atmosferici e dall’azione del mare. Tuttavia necessiterebbe di maggiori tutele in quanto il livello del mare, avvicinandosi progressivamente, mette in serio pericolo il rudere superstite.

La Struttura
La torre, classificabile come tipica del Regno, appare oggi in discrete condizioni perché fortunatamente restaurata. Del suo grande rudere si può ammirare l’intero basamento scarpato oltre ad un’ampia parte di quello che era il piano agibile. Presenta una struttura troncopiramidale a base quadrata e fu innalzata utilizzando blocchi di carparo regolari. Sono ancora ben visibili due feritoie in lato mare e in lato costa-nord. Inoltre è visibile una parte della volta a botte del vano agibile, ormai quasi completamente crollata. La parte superiore è completamente diroccata. Probabilmente presentava dodici caditoie, tre per lato.

Dove si trova: https://goo.gl/maps/T4udYakyMXVqztDH6
Bibliografia:
Cosi, G. (1989). Torri Marittime di Terra d’Otranto. Galatina: Congedo Editore.
De Salve, C. (2016). Torri Costiere. La Difesa delle Coste del Salento al Tempo di Carlo V. Galatina: Editrice Salentina.
Wikipedia (2020). Torre Rinalda. Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_Rinalda