Nel Comune di Porto Cesareo, nell’omonima frazione, si erge Torre Lapillo a 50 metri dal mare e a un’altitudine di 2 metri. Si presenta ben conservata e restaurata.

La torre, che oggi presta il suo nome alla località balneare, si trova a cinque chilometri dal centro di Porto Cesareo. In passato conosciuta anche col nome di “Torre di San Tommaso”. Essa domina un’insenatura detta “dell’uomo morto” e comunicava visivamente con Torre Chianca a sud e con Torre Castiglione, oggi un rudere, a nord.
La Storia
Torre Lapillo fu ultimata nel 1568. Giovanni Cosi nel 1989 riporta i seguenti documenti reperiti presso l’Archivio di Stato di Napoli:
“Marco Antonio Gigante di Leverano e Donato Casavecchia di Veglie l’11 settembre 1567, ricevono dal loro procuratore, per il servizio di cavallaro nella guardia detta lo Lapillo: il primo 31 ducati, 2 tari e 10 grana per il periodo 1 dicembre 1566 – 31 agosto 1567, in ragione di tre ducati e mezzo il mese; il secondo 17 ducati, 2 tari e 10 grana per il periodo dal 1° aprile al 31 agosto 1567, in ragione di tre ducati il mese.”
“Marco Antonio Gigante di Leverano e Donato de Orazio di Taranto, cavallari, come sopra, il 13 settembre 1567, ricevono dal loro procuratore, lo spagnolo Michele de Valera, 4 ducati ciascuno per mese di settembre 1567.”
Venne documentata da Primaldo Coco, come riporta il De Salve, in cattivo stato nel 1825 e poi abbandonata nel 1842. Notizie in contrasto con quanto scritto dalla Ferrara, che la descrive come una residenza estiva nobiliare e rifugio di caccia, una volta terminato il periodo dei pericoli dal mare.
I suoi locali ospitano oggi un Centro Visite Turistico-Ambientali dove è possibile reperire un vasto materiale informativo turistico, sia sul territorio salentino che sul parco naturale in cui è incastonata come una gemma Porto Cesareo.

La Struttura
Alta ben 17 metri, è una delle torri più grandi del territorio. La recente ristrutturazione ha incorniciato la torre tra bassi muretti a secco e un prato verde, e all’interno ha portato alla luce i diversi ambienti, dalla grande sala voltata a botte al primo piano, alle altre numerose stanze dove dormivano i torrieri. La torre ha una cisterna al piano terreno, dove si conservavano le provviste e gli armamenti. Classificata come torre della serie di Nardò a base quadrata, ha un piano terra quadrangolare definito da moderata scarpatura (16 m per lato), senza aperture.
Il piano agibile con finestre su tre lati e porta d’accesso levatoia in lato monte (quello opposto al mare), si sviluppa fino al parapetto di coronamento. Questo, aggettante e sostenuto da beccatelli, è fornito di troniere e tre piombatoie su ogni lato, anche asimmetriche alle aperture, in lato mare e ne annette una quarta verso costa-sud. La garitta, sul terrazzo di copertura, interna al parapetto, è stata rifatta successivamente e trasformata in camera. L’accesso al piano agibile è servito da un’imponente scala rampante a tre arcate. L’ultimo arco è di realizzazione più recente. Essendo una torre fortificata, infatti, alle origini la scalinata finiva su di un ponte levatoio.

Dove si trova: https://goo.gl/maps/4LqiFAgNrWkwN5op6
Bibliografia:
Cosi, G. (1989). Torri Marittime di Terra d’Otranto. Galatina: Congedo Editore.
De Salve, C. (2016). Torri Costiere. La Difesa delle Coste del Salento al Tempo di Carlo V. Galatina: Editrice Salentina.
Ferrara, C. (2009). Le Torri Costiere della Penisola Salentina. Sentinelle di Pietra a Difesa del Territorio. Castiglione: Progeca Edizioni
Salento a Colory (2020). Torre Lapillo un Museo del Mare, link: https://www.salentoacolory.it/torre-lapillo-un-museo-del-mare/
Commenti
Le Torri di Porto Cesareo (mio) sono le più belle (e non avevo dubbi!) e questa è il top.
Grazie per questo progetto! Di recente mi stavo interessando e appassionando all’argomento e volevo saperne di più.
Grazie a te Ilenia! Le torri di Porto Cesareo, come anche quelle di Nardò, sono sicuramente tra le più belle, le più grandi e le meglio conservate!
Non riesco ad immaginare un mare senza queste “guardie” costiere.
Sono totalmente d’accordo!