Nel Comune di Santa Cesarea Terme, nella località di Porto Miggiano, sorge l’omonima torre a 10 metri dal mare e a un’altitudine di 14 metri. La torre è stata restaurata.

Torre Miggiano, nei pressi dell’omonimo porticciolo, è una grande torre a base circolare che un tempo comunicava sud con le fortificazioni di Castro e a nord con Torre Santa Cesarea.
La Storia
Torre Miggiano, fu costruita attorno ai primi del ‘500. Non si conosce con esattezza l’anno di realizzazione della torre, ma viene riportata nella cartografia antica a partire dal XVII secolo col nome di “Torre Porto Mingrano”. Nella cartografia successiva prenderà anche il nome dialettale “Misciano”, infine “Miggiano”.
Qualche notizia più certa è riscontrabile dai documenti in relazione ai militari ivi stanziati, una prima documentazione registra che nel 1583 “vi era il torriero caporale Arico Consalvo” con un drappello di soldati per salvaguardare l’incolumità dei cavatori che lavoravano nelle vicine cave di carparo. Nonostante ciò, la presenza delle cave non può essere confermata.
La torre, per dimensioni, struttura e artiglieria, era sicuramente più adatta alla difesa, che alla vedetta (De Salve). Secondo il Faglia però, data la sua vulnerabile posizione, essa poteva anche essere abbandonata, poiché Torre Santa Cesarea a nord e le fortificazioni di Castro a sud, potevano scorgere lo stesso mare da più in alto.
Come ben visibile dalle fotografie selezionate, nel XX secolo, l’imponente rudere versava in condizioni drammatiche. Un accurato restauro dei primi anni Novanta ne restituisce l’antico splendore e la torre giunge fino ai nostri giorni riqualificata e quasi integra.
Cronologia:
1583: Torriero Caporale Arico Consalvo. |
1655: Torriero Caporale Tronci Cesare. |
1669: Torriero Caporale Cuorlo Leonardo. |
1730: Torriero Caporale Nusso Giuseppe. |
1777: Custodita dagli Invalidi (associazione). |
1930 ca. – 1975: Rudere in stato di abbandono (fotografie di Palumbo e Faglia). |
1990 ca: Restauro. |
La facciata vista mare, prima e dopo il restauro. 1975 e 2020 a confronto.
Le seguenti immagini, scattate rispettivamente negli anni ’30 (Giuseppe Palumbo), anni ’70 (Vittorio Faglia) e nel 2020, evidenziano il progressivo deterioramento in cui andava incontro la torre. A circa 40 anni di distanza dal primo scatto, nella seconda fotografia si notano ulteriori peggioramenti. Infine, l’importante restauro che ha salvato la torre.



La Struttura
La struttura si presenta a basamento scarpato troncoconico (diametro di 14 m circa) realizzata in muratura con pietre irregolari allineati in corsi orizzontali e rinforzate da pilastri di spina posti a intervalli cadenzati secondo una tecnica muraria di ascendenza medievale che in Terra d’Otranto dura fino alle soglie del XIX secolo.
Nel paramento si aprono tre finestre in prossimità del cordolo. Oltre questo, interrotto nei tratti delle bocche di gittata, in un ampio tratto del piano agibile verticale, si sviluppano i barbacani delle piombatoie (molto distanziate e anomale) a spessore di muro. Il coronamento, leggermente controscarpato, ospita, tra due altri cordoli, una serie di troniere. In seguito al restauro, in lato monte è stato tenuto a vista un tratto del piano agibile franato, che ci permette di apprezzare altri dettagli dell’interno della costruzione (De Salve), come ad esempio, tracce della volta.
Torre Miggiano vista da Giovanni Cosi nel 1989:

Torre Miggiano oggi (immagini tratte dal sito di Camping Miggiano e da Santa Cesarea Terme, Instagram):
Curiosità
Un particolare decorativo, dipinto su di uno dei lati della base di appoggio della statua della Madonna del Rosario di Pompei, sita nel Santuario di Castro Marina, risalente al 1897, raffigura una torre che con molta probabilità è proprio Torre Miggiano. Raffigurata ovviamente con spunto artistico e creativo, non necessariamente realistica.

Torre Miggiano vista dall’alto
Dove si trova: https://goo.gl/maps/23Bv2FSZnE9us54N9
Bibliografia:
Cosi, G. (1989). Torri Marittime di Terra d’Otranto. Galatina: Congedo Editore.
De Salve, C. (2016). Torri Costiere. La Difesa delle Coste del Salento al Tempo di Carlo V. Galatina: Editrice Salentina.
Faglia, V. & Bruno, F. (1978). Censimento delle Torri Costiere nella Provincia di Terra d’Otranto. Roma: Istituto Italiano dei Castelli.
Wikipedia (2020). Porto Miggiano. Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Porto_Miggiano
Commenti
Tutto veramente ben descritto, e ottime foto d’epoca!
La ringrazio davvero tanto!
Ciao prima la torre rientrava nelle ex marine di Vignacastrisi (territorio che va dalla torre alla grotta striara di Castro) in quanto con la fuoriuscita dal Comune di Ortelle delle frazioni di Vitigliano è Santa Cesarea sono state inglobate le ex marine di Vignacastrisi al Comune di Santa Cesareae e rinominate Porto Miggiano, noi al Conune di Ortelle, alla Curia Arcivescovile e all’Archivio di Stato abbiamo alcune fonti riguardo il finanziamento e la costruzione della torre a spese dei fuochi (le famiglie) della Università di Vignacastrisi (allora si chiamavano così i paesi autonomi) la ex amministrazione comunale piano ha pubblicato alcuni libri stori su cui si parla anche di questo… e sul mantenimento del personale militare della torre
I libri sono: il filo della memoria di Paolo Spedicato, poi c’è La Casa le famiglie i patrimoni di Lorenzo Palumbo ed infine un ultimo libro Comunità Solidali sempre di Spedicato.
Se vuoi un po’ di materiale ti potrei mandare qualche scansione per approfondire il lato storico su torre Miggiano
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La Torre Miggiano fu realizzata quando già esistevano le torri di avvistamento per la protezione del litorale di pertinenza della città e della contea di Castro. La destinazione della struttura era finalizzata alla difesa dell’omonimo porto, probabilmente per salvaguardare l’incolumità dei cavatori che lavoravano le cave di carparo circostanti e inviavano i conci in tutta l’area della contea per fornire materiale utile alle costruzioni realizzate in quel periodo. Non si conosce con esattezza l’anno di realizzazione della torre, ma viene riportata nella cartografia del Cinquecento essa apparteneva al feudo di Capriglia posto sotto la giurisdizione e sotto il mantenimento del Baronato di Vignacastrisi. Qualche notizia più certa è riscontrabile dai documenti in relazione ai militari ivi stanziati: nel 1583 vi era il torriero caporale Arico Consalvo; nel 1655 il torriero caporale Cesare Tronci; nel 1696 il torriero caporale Leonardo Cuorlo; nel 1730 il torriero caporale Giuseppe Nusso; nel 1777 la torre risulta custodita da torrieri invalidi.
La struttura si presenta a basamento tronco-conico realizzata in muratura con pietre irregolari allineati in corsi orizzontali e rinforzate da pilastri di spina posti a intervalli cadenzati secondo una tecnica muraria di ascendenza medievale che in Terra d’Otranto dura fino alle soglie del XIX secolo. La rastremazione della fodera esterna è sottolineata, per la zona scarpata, da un toro marcapiano interrotto dalle aperture delle caditoie di difesa al di sopra delle quali un secondo toro costituisce il coronamento di chiusura della torre, dal quale fanno capolino le larghe feritoie da cui i torrieri sparavano contro i pirati che si avvicinavano al porto con intenzioni ostili.
Comunicava visivamente a nord con Torre Santa Cesarea e a sud con le difese di Castro.
Grazie mille il suo commento. Ha dato un’enorme contributo! Se vuole mandarmi alcune pagine del libro inerenti alle torri può scrivermi a francescopiofersini@gmail.com, grazie ancora.